Partecipazione alle iniziative del Distretto Sud -Est; iniziative sull'annunciata chiusura del Cara di Mineo; esposizIone in Municipio dello striscione per Regeni: questi e altri gli argomenti trattati dall'assise conciliare.
Il Consiglio comunale di Caltagirone, nel corso della seduta di ieri sera, ha approvato a maggioranza – i consiglieri dell’opposizione si sono in larga parte astenuti – sei provvedimenti riguardanti il riconoscimento di altrettanti debiti fuori bilancio. Vincenzo Di Stefano e Mario Polizzi hanno evidenziato come “solo la presenza in aula, per senso di responsabilità, dell’opposizione, a fronte di una maggioranza a brandelli, consenta l’ok ai provvedimenti”. Un senso di responsabilità di cui il capogruppo di Forza Italia, Luca Distefano, ha dato loro atto. Critico con la maggioranza pure Aldo Lo Bianco. Rinviata, invece, alla prossima seduta, fissata per le 20 di lunedì 11 febbraio, la trattazione del bilancio consolidato del gruppo Comune di Caltagirone anno 2016 e degli argomenti successivi.
In apertura di lavori, l’assise, su
proposta del presidente Massimo Alparone, aveva osservato un minuto
di silenzio in memoria del compianto Guido Naghel, già componente
del Collegio dei revisori dei conti al Comune, scomparso
prematuramente. Era stata poi la volta delle comunicazioni: Vincenzo
Di Stefano aveva stigmatizzato “la mancata partecipazione del
Comune di Caltagirone alle iniziative del Distretto Sud – Est e la
mortificazione dei giardinieri comunali, impegnati nella scerbatura e
non nell’indispensabile cura del verde”. Mario Polizzi aveva
lamentato, “nonostante la ormai datata richiesta dell’associazione
Il vicesindaco Sergio Gruttadaria aveva risposto leggendo una nota chiarificatrice del Comune di Noto, che ribadisce “la strategia unitaria dell’area” e “il principio della partecipazione condivisa di tutti” alla promozione e valorizzazione del territorio. Sui giardinieri aveva evidenziato “il rispetto del loro ruolo precipuo”. Su Regeni aveva manifestato “la sensibilità dell’Amministrazione comunale”, così come sulla vicenda – Cara, “che chiama in causa il futuro di tante persone, su cui a nessuno è consentito scherzare”. Quanto all’interrogazione della Di Costa, aveva auspicato una celere risposta.
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